La pratica tradizionale della vite ad Alberello di Pantelleria appartiene ai viticoltori e agli agricoltori dell’isola della provincia di Trapani.
Ben 5.000 abitanti dell’isola possiedono un terreno e lo coltivano utilizzando metodi sostenibili e in diverse fasi.
Prima di tutto il terreno è livellato e poi viene scavata una cavità di circa venti centimetri dentro cui viene piantata la vite ad Alberello. Questa metodologia risulta particolarmente ingegnosa in quanto permette di sfruttare nel miglior modo possibile la poca acqua trattenuta dal terreno. Nel frattempo, risulta anche essere un modo di riparare la vigna dal forte vento.
Il fusto principale della vite viene poi potato al fine di produrre sei rami, formando una boscaglia con una disposizione radiale.
La pratica a volte deve interfacciarsi con condizioni climatiche difficili, ma rappresenta una pratica “sociale” estremamente importante per gli isolani, che tengono molto a mantenere e a tramandare la tradizione di generazione in generazione.
L’uva della vite ad Alberello di Pantelleria si raccoglie rigorosamente a mano durante un evento rituale che inizia a fine luglio,
mantenendo i riti e le feste organizzati fino a settembre, permettendo così alla comunità locale di condividere questa pratica sociale con la quale continuano ad identificarsi.
È l’uva zibíbbo il cultivar principale dell’isola, resa famosa dalla particolare ricchezza degli aromi che sprigiona grazie al sole al terreno vulcanico. Si suppone che il nome “zibibbo” possa provenire da Capo Zebib (in Tunisia) e quindi far presumere che la sua provenienza sia importata dall’Africa.
Dall’uva zibibbo oggi si produce anche il Moscato Doc, il cui mosto viene fatto macerare sulle bucce in modo da assorbire gli aromi prima di essere messo a fermentare. Il Moscato di Pantelleria viene anche prodotto anche in versione Dorato e Spumante.
Il Passito di Pantelleria, poi, ne rappresenta una varietà in cui le uve zibibbo vengono fatte appassire direttamente sulla pianta oppure su graticci, subito dopo la raccolta.
I canoni standard prevedono che la gradazione alcolica non sia mai inferiore al 20%, mentre il Passito in versione liquorosa deve partire almeno dal 22%.