Cos’è la Trinacria e perchè è il simbolo della Sicilia? Scopriamo insieme leggende, curiosità e fatti storici sul simbolo dell’isola mediterranea.
La Trinacria è una testa femminile con tre gambe piegate che partono direttamente dalla testa, un’icona ormai diventata indiscusso simbolo della Sicilia tanto da trovarsi nella bandiera ufficiale della Regione siciliana.
Così come lo vediamo oggi, la Trinacria è l’evoluzione del simbolo della Triscele, originariamnete raffigurata come tre spirali unite in un centro comune. Gli studiosi affermano che si tratti di un antico simbolo religioso orientale che rappresentava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno.
Trinacria: il mito delle ninfe e la superstizione
La spiegazione più conosicuta delle origini e del significato del simbolo della Trinacria è collegata alla forma dell’isola, un triangolo appunto.
Le tre gambe della Trinacria rappresenterebbero le tre punte della Sicilia, nello specifico Capo Boeo vicino Marsala, Capo Passero nei pressi di Siracusa e Capo Peloro vicino Messina. In relazione a questa spiegazione “geografica” va citata un’antica leggenda che racconta della nascita dell’isola e delle sue tre punte grazie alla danza di tre bellissime ninfe.
Il mito della nascita della Sicilia racconta infatti la storia di tre ninfe che giravano il mondo, danzando e raccogliendo doni della natura dai territori più belli e fertili durante il loro pellegrinaggio intorno al globo. Un giorno però, le tre ninfe decisero di fermarsi in una regione meravigliosa, dal cielo limpido e azzurro. La danza divenne sempre più movimentata e allegra tanto che le ninfe, ballando, sparsero nel mare i doni raccolti durante il loro viaggio nel mondo.
Nei tre punti nei quali caddero i doni più belli spuntarono tre monti, il cui spazio interno si riempì e diede origine ad una terra splendida e ricca a forma di triangolo. Così nacque la Sicilia.
La Trinacria, inoltre, è un simbolo molto legato alla superstizione.
Il potere apotropaico (che allontana il male) di questo simbolo infatti è ancora oggi parte integrante della cultura popolare siciliana. I siciliani hanno da sempre l’usanza di decosare vasi, oggetti d’uso comune e abitazioni con il simbolo della Trinacria – considerata un potentissimo portafortuna – per allontanare il malocchio e scacciare gli influssi maligni.
Come metafora di fertilità, rinascita, rigenerazione e purificazione, la Trinacria ha anche un valore beneaugurale quando viene regalata.
Cosa significa questo simbolo?
Il simbolo più antico della Triscele, da cui deriva la Trinacria, è fortemente collegato all’ambito religioso mediorientale.
Oggi il simbolo si presenta con al centro una figura mostruosa, spesso la Gorgone, con tre gambe che si diramano dalla testa. Secondo la mitologia greca le Gorgoni erano le tre figlie di Forco e Ceto, chiamate Medusa, Stenno ed Euriale.
In particolare la Medusa incuteva timore a causa del suo aspetto orrendo, con zanne di cinghiale, serpenti al posto dei capelli, mani di bronzo, ali d’oro, occhi scintillanti e sguardo che aveva il potere di pietrificare qualunque essere osasse guardarla. La sua testa iconografica nella Trinacria rappresenta appunto la capacità di allontanare il male, pietrificarlo ed annullarlo.
Le tre gambe che si diramano dalla testa sono simbolo di corsa, velocità, mutamento e trasformazione con riferimento ai cambiamenti della vita e delle stagioni.
A volte poi, tra i serpenti sulla testa della Gorgone, è facile trovare delle spighe di grano, simbolo di ricchezza e fertilità. Al tempo dei Romani la Sicilia era infatti considerata il “granaio” di Roma.
Per il siciliano doc, religioso e superstizioso per tradizione familiare, la trinacria è un vero e proprio talismano.