Per tradizione, la Sicilia è molto legata alla cultura cristiana ed è per questo che la Pasqua è particolarmente sentita, se possibile, in modo ancora maggiore al Natale.
Oltre alle tradizioni culinarie che prevedono senza dubbio dolci regionali particolarmente amati, come la Cassata, l’agnello di pasta reale, u pupu cu l’ova, sono presenti manifestazioni straordinarie di culto, che prevedono messe in scena dal grande valore folkloristico.
Un esempio ne è certamente la Processione dei Misteri di Trapani, che va in scena dalle ore 14 del Venerdì Santo fino alle 14 del Sabato .
Venti maestranze portano in giro i misteri, ossia dei gruppi scultorei costituiti da basi in legno, che rappresentano i momenti della passione e morte di Cristo. Uno spettacolo svolto nel centro storico della città, che coinvolge l’intera popolazione cittadina.
Poi c’è Caccamo e la sua Domenica delle Palme.
Proprio lungo il borgo medioevale della città, si svolge la processione chiamata U’ Signuruzzu a cavaddu, a cura della Parrocchia della Chiesa Madre di Caccamo. È una rievocazione di origine bizantina dell’entrata di Cristo a Gerusalemme, in cui sia Gesù che i 12 apostoli sono rappresentati esclusivamente da bambini.
A San Biagio Platani in provincia di Agrigento, invece, vengono allestiti i caratteristici Archi di Pasqua. Qui le due storiche congregazioni dei Signurara e dei Madunnara costruiscono gli archi lungo il viale principale del paese usando canne, cereali, legumi e pane che creano un risultato finale d’impatto, in cui gli archi restano fuori dalla domenica delle Palme fino a dopo Pasqua affinché possano essere ammirati da tutti.
A Terrasini in provincia di Palermo, la domenica di Pasqua è dedicata agli “schietti”, cioè gli uomini celibi, che si impegnano in una vera e propria prova di forza in cui, per farsi notare dalle giovani donne nubili, si impegnano a tener sollevato un albero di arance (del peso di 50 kg) con una singola mano.
Senza cambiare provincia, passiamo alla cittadina di Prizzi.
Qui vige la tradizione del Ballo dei diavoli della domenica di Pasqua.
La morte, qui vestita di giallo e con una maschera di cuoio dalle lunghe zanne, assieme ai diavoli, vestiti di rosso con maschere dalla cui bocca escono denti enormi e una lunga lingua, vanno in giro per le vie del centro al fine di evitare l’incontro tra la statua dell’Addolorata e quella di Gesù Cristo.
In provincia di Messina, a San Fratello, la tradizione mette in scena una festa sacra/profana: la Festa dei Giudei.
Dal mercoledì al venerdì Santo alcuni giovani del paese, con maschere rosse e con indosso abiti vistosi e colorati, percorrono correndo il paese mentre urlano, si arrampicano sui muri, suonano trombe, dando fastidio alla gente.
Rappresentano in modo allegorico gli uccisori di Cristo, rappresentando gli uomini che si comportano male.
A Savoca, in provincia di Messina la Via Crucis Vivente si mette in scena con più di 100 persone vestite come i personaggi della Passione di Cristo. Anche qui la suggestione è massima, visto che estremamente suggestivo è questo splendido borgo medievale.
Ad Aidone (provincia di Enna), la Domenica delle Palme c’è la Corsa dei Santoni, in cui delle statue alte oltre 3 metri raffigurano i 12 apostoli, con abiti e mantelli molto colorati.
Poi c’è Pasquetta: questo è il giorno dedicato interamente alle grigliate con gli amici: una sorta di rito che segna quasi la fine della primavera e l’inizio vero e proprio delle lunghe e calde giornate siciliane.