Sulla costa nord della Sicilia, a circa 60 km dalla città di Palermo, sorge un piccolo borgo arabo-normanno dall’atmosfera particolarmente sognante. Dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 2015, è noto sia per i suoi tramonti mozzafiato che per l’architettura suggestiva.
La Cattedrale della Trasfigurazione fu edificata a partire dal 1131 e abbellita nel corso degli anni da mosaici bizantini opera di maestri fatti arrivare direttamente da Costantinopoli da Ruggero II. Egli la fece erigere dopo aver fatto un voto, per ringraziare di essere scampato ad una tempesta. Essa fu consacrata solo nel 1267.
Una volta a Cefalù, poi, esistevano quattro porte. Esse si aprivano lungo le mura della città ma oggi ne resta soltanto una, nella parte più antica della città. Essa è Chiamata “Porta Pescara” dal nome del viceré che la fece sistemare nel 1570, consta ancora oggi di un arco gotico sormontato dallo stemma dei re di Sicilia.
Un unico museo, il Museo Mandralisca, raccoglie numerosi oggetti d’arte e numismatica, appartenuti ad Enrico Pirajno di Mandralisca. Arrivate tramite un lascito testamentario, le opere in esso contenute vantano addirittura un pezzo di Antonello da Messina: il Ritratto d’Ignoto Marinaio.
Altra destinazione interessante é quella del lavatoio medievale, presso Palazzo Martino. Esso fu completamente restaurato nel 1991 e si presenta come una serie di vasche che si riempiono di acqua che scorre da ventidue bocche di ghisa e a cui si arriva tramite una scalinata in pietra lavica.
In città, però, esiste davvero tanto da vedere, come un palazzo che possiede una torre dalle mura quadrangolari. Parliamo dell’Osterio Magno, un antico palazzo eretto nel centro storico che fu edificato da Ruggero nel XII secolo e che poi fu ampliato e fortificato dai Ventimiglia. Tramandato di generazione in generazione fino al 1602 é di notevole importanza storica e strutturale.
Se hai ancora del tempo a disposizione, visita il Santuario di Gibilmanna che si trova nella frazione omonima del borgo di Cefalù. La Chiesa eretta nell’XI secolo, fu riedificata a partire dal 1619 fino al 1624 e la Cappella della Madonna fu completata nel 1625. L’ultimo passo fu il montaggio della macchina d’altare in marmi mischi del Pampillonia.
Il santuario é situato a circa 800 metri s.l.m, ed è tuttora meta di pellegrinaggi e luogo di preghiera; al suo interno conserva numerose opere d’arte, tra cui: la Statua di San Giovanni Battista, la Statua di Sant’Elena ed il pregiato simulacro in marmo della Madonna di Gibilmanna.