La città di Monreale, in provincia di Palermo, fu fondata dai Normanni nel lontanissimo XII secolo. Si racconta che il luogo fosse utilizzato da coloro che vi si recavano per riposarsi dalla guerra e dal governo della Sicilia.
Re Guglielmo il Buono, nel 1171, sognò il luogo in cui giaceva il bottino di suo padre su indicazione della Madonna. a lei avrebbe dovuto erigere e dedicare una chiesa. Così fece.
L’abate Teobaldo e cento monaci si trasferissero a Monreale per officiare nel nuovo tempio.
Nel 1182, Lucio III, su richiesta di re Guglielmo elevò la chiesa a “Cattedrale Metropolitana”.
Il Duomo ancora incompleto era già sulla bocca di tutti, perfino Papa Alessandro III esprimeva tutta la sua gioia per la solennità del monumento.
Monreale costituiva la capitale dell’omonimo Stato: si perché venne costituito uno Stato nello Stato.
Il potere giurisdizionale veniva riconosciuto all’Arcivescovo da Re Guglielmo e costituiva un privilegio unico nel panorama giudiziario del Regno.
Ciò si protrasse fino al 1812 quando fu abolita la feudalità.
La corte criminale era presieduta da un ecclesiastico, affiancato da un notaio e/o giudice criminale.
A Monreale esisteva anche un’amministrazione laica che veniva affidata al ceto dei gentiluomini. Essi ricoprivano le principali cariche cittadine.
Monumenti e luoghi d’interesse
La città ovviamente possiede ancora oggi una innumerevole quantità di luoghi interessanti, come il Palazzo Reale, che fu sede dei sovrani normanni e che oggi ospita i locali del Comune e del seminario. Palazzo Cutò, il Cimitero monumentale (1877) in stile neogotico ad opera di Giovan Battista Filippo Basile. Villa del Belvedere, le Fontane monumentali e, ovviamente, l’immancabile Duomo.