Nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellamare del Golfo, sette chilometri di natura incontaminata si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle più famose d’Italia. Gli antichi greci e i latini la chiamavano Cetaria per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque.
La prima spiaggia che si incontra entrando dal lato Nord è la più grande della Riserva dello Zingaro ed anche la più frequentata, in estate, la Tonnarella dell’Uzzo. Se avete voglia di camminare o volete trovare una caletta meno affollata e godervi i gli angoli più nascosti di questa meravigliosa costa, non dovete fare altro che raggiungere le altre calette: Cala Torre dell’Uzzo, Cala Marinella, Cala Beretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala della Capreria, vicinissima a Scopello. Piccole baie pavimentate da candidi ciottoli, mare che durante il giorno si tinge di inattesi toni di verde e di azzurro, scogli appuntiti che separano le diverse spiaggette, macchia mediterranea che sembra tuffarsi nel mare e antiche case coloniche costruite sulla roccia. Un mix di natura e discreta presenza dell’uomo. Le calette si susseguono mischiandosi a profumi e a colori ineguagliabili, sfoderando tutto il loro fascino. La vegetazione è un’esplosione di colori specialmente in primavera; gli olivastri, i mandorli, i carrubbi si mescolano alle rigogliose distese di palme nane e alle numerose ed eleganti orchidee, mentre i frassini e gli alberi da sughero si alternano all’euforbia e al lentisco.
La palma nana, presente in tutta la zona, è il simbolo indiscusso della Riserva dello Zingaro; con le sue foglie, i contadini creavano oggetti di uso quotidiano, molti dei quali sono oggi custoditi nel piccoli Musei della Riserva.
Nel suo territorio si trovano molte realtà antropologicamente rilevanti come il Borgo Cusenza, un piccolo gruppo di case abbandonate nei primi anni ’50 e oggi sapientemente recuperato dalla Riserva, mentre, a ridosso della costa, si trovano le testimonianze della vita di ottomila anni fa, nella Grotta dell’Uzzo , al cui interno sono visibili ancora oggi i resti di una civiltà contadina molto più recente, che merita di essere ricordata. Inoltre si possono trovare 5 piccoli musei: Museo della Manna, Museo dell’Intreccio, Museo della Civiltà Contadina, Museo delle Attività Marinare.
Un mondo che, al di là di un elaboratore di salute, rappresenta la manifestazione di forme perfette quali solo la natura è in grado di offrirci.