Il borgo di Piedimonte Etneo nasce nel XVII secolo con il nome di Belvedere, nei pressi dell’Etna e di Catania.
Fu Ignazio Gravina Cruyllas (1611-1665) a fondarlo, in quanto feudatario delle terre di Calatabiano.
Tuttavia, la licentia populandi venne ottenuta solo dal nipote Ignazio Sebastiano Gravina Amato (1675-1694) nel 1687, dal Tribunale del Real Patrimonio. Fu così che il 22 settembre 1687 venne emanato il decreto vice regio che sanciva ufficialmente la nascita del nuovo insediamento.
La Regia Curia avanzò la richiesta di dargli il nome di “Piemonte”, ma continuò a chiamarsi Belvedere, per scelta dei suoi abitanti. Solo col passare del tempo iniziarono ad utilizzare il nome Piedimonte, cui fu aggiunto Etneo solo nel più recente 1862 e soltanto per distinguerlo dagli altri paesi con il medesimo nome.
Grazie al nuovo Principe di Palagonia, Ferdinando Francesco (1675-1736), avvenne l’espansione del paese con l’impronta che ancora oggi lo contraddistingue. La casa del pPincipe fu un edificio di struttura seicentesca di modeste condizioni proprio nei pressi alla prima chiesa dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, la quale divenne parrocchia nel 1689. Nel 1711 invece venne poi costruita la Chiesa Madre, la quale assieme agli altri due edifici costituirono il cuore del piccolo borgo.
Esisto poi un santuario, quello di vena, al cui interno è ancora oggi conservata l’immagine della Madonna Odigitria strettamente legata alla leggenda sulla fondazione del paese: si narra che dei monaci basiliani, in fuga dalle persecuzioni, scapparono sul monte Etna portando con sè la tela. La mula che aiutava nel trasporto del quadro però, ad un certo punto, avrebbe deciso di non voler più proseguire nel tragitto e iniziò a scavare con gli zoccoli finché non trovò l’acqua. fu così che decisero di erigere il loro santuario.
Settembre, 2023
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August 26,2019
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