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Come la Sicilia in generale, anche Palermo ha vissuto il susseguirsi di culture mediterranee molto differenti tra loro. La città fu fondata dai Fenici nel VII secolo a.C. col nome di Zyz, “fiore”, proprio per la bellezza dei suoi territori situati  all’interno di una valle, detta Conca d’Oro. La valle è ancora oggi  attraversata da quattro fiumi: il Kemania, l’Oreto, il Pannaria e il Papireto.

Cenni storici

Oggetto del desiderio dei greci, Palermo fu conquistata solo dai Romani nel III secolo a.C. dopo la vittoria della Prima Guerra Punica. Nonostante ciò, alla caduta dell’Impero Romano, Palermo fu invasa dai barbari. Quando nel 535 d.C. le flotte navali bizantine di Belisario (generale di Giustiniano I, dell’Impero Romano d’Oriente) la conquistarono, decisero che Palermo diventasse la capitale del loro regno.

Nell’827 d.C giunsero gli Arabi. Essi costruirono il quartiere della Kalsa, numerose moschee ed altri edifici attorniati da profumati aranceti. Tutt’oggi Palermo rappresenta la città più araba d’Italia, sia per l’evidente influsso sull’ architettura che per la fusione gastronomica.

Il periodo normanno

Il periodo più florido fu però a partire dal 1040, quando i re Normanni decisero di far convivere pacificamente nella città diverse culture, religioni ed etnie e creare un nuovo stato all’avanguardia.
Nel 1198, a soli quattro anni, divenne Re “Stupor Mundi” Federico II, figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla. Dotato di vorace curiosità intellettuale, fin da bambino fu educato alla tolleranza di tutte le fedi. Federico II parlava cinque lingue, amava l’arte, la natura e la letteratura.

Il Palazzo dei Normanni, la Cattedrale e le Chiese di San Cataldo, Martorana e San Giovanni degli Eremiti, sono tutti edifici in stile arabo-normanno eretti a Palermo durante il periodo medievale e che sono valsi alla città il riconoscimento tra i Patrimoni dell’Unesco nel 2015.

Dagli angioini al Regno d’Italia

Nel XIII secolo, Carlo d’Angiò sconfisse Enrico VII (figlio di Federico II) e scelse come sede della Capitale del Regno la città di Napoli. Furono gli Aragonesi (Spagnoli) poi ad impossessarsi di Palermo, richiamati dalla cittadinanza che con i Vespri Siciliani era insorta in opposizione alla politica degli Angioini.

Dal 1494 al 1759 Palermo è governata dai Viceré, gli amministratori del Re di Spagna, i quali condivisero il potere con i baroni, grandi feudatari del luogo. I Borbone abolirono in seguito la carica di Viceré e si stabilirono a Napoli unificando il Regno delle Due Sicilie e governando Palermo fino alla venuta di Garibaldi, che ne provocò l’annessione al Regno d’Italia.

I monumenti

I monumenti e i giardini di Palermo sono numerosi e di grande valore artistico.
Il Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento Siciliano, dentro cui è visitabile la Cappella Palatina; la Cattedrale, fondata nel tardo XII secolo, la quale contiene la tomba di diversi regnanti del Regno delle Due Sicilie, tra cui lo stesso Federico II, oltre ad affreschi e mosaici.

Notevole il Museo archeologico regionale di Palermo dedicato ad Antonio Salinas, che ripercorre la storia dell’isola e delle sue dominazioni.

La Porta Nuova, un classico arco di trionfo costruito alla fine del Cinquecento per festeggiare la vittoria di Carlo V sulle armate turche e che venne ricostruito nel 1669, dopo la sua totale distruzione.

Se infine si è amanti dello stile liberty, certamente visitare il Teatro Massimo (costruito per celebrare l’unificazione d’Italia) sarà tappa imprescindibile.

Gli edifici ecclesiastici

Il Palazzo Arcivescovile, sede del Museo Diocesano, Palazzo Pretorio,  fu costruito e ristrutturato così tante volte da essere ancora oggi definito “un’enciclopedia dello stile architettonico”.

La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, in stile arabo-normanno. La Martorana, di origine greco-ortodossa che divenne poi cattolica nel periodo normanno. La Chiesa di San Cataldo, in cui spiccano le grosse cupole e un pavimento di mosaico di notevole interesse artistico.

Il cimitero dei frati cappuccini è un luogo affascinante per gli amanti del lugubre ed è conosciuto anche con il nome “le catacombe”; al suo interno le spoglie di frati e personaggi famosi si sono mantenute inalterate grazie all’alto tasso di umidità.

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