Il lago di Pozzillo è un lago che si trova al centro dell’isola siciliana, tra i monti Erei ed i monti Nebrodi che sviluppa tutt’intorno un bosco in buona parte di alberi di Eucaliptus.
Il Pozzillo ha una capacità pari a 150 milioni di metri cubi d’acqua, il cui utilizzo è in parte per l’agricoltura locale. Attorno al lago sono sorte alcune strutture sportive, in cui è praticato il canottaggio, sport di cui l’invaso è uno dei fulcri a livello regionale, con decine di gare ogni anno, e importanti eventi nazionali. Era stato pianificato il progetto di un parco a tema, il Parco tematico di Regalbuto, ma questo non vide mai la luce.
E’ una piana sconfinata dove un incredibile silenzio si accompagna a una natura quieta e delicata ma che allo stesso tempo ricorda le mille battaglie legate alle storiche mire di conquista dell’uomo: l’era dei Siculi, il processo di ellenizzazione degli abitanti a opera dei Greci, l’epoca romana, l’avvento degli Arabi e poi di Normanni, Svevi, Angioini, Spagnoli sino alla dominazione borbonica, travolta, alla fine, dai moti garibaldini e dall’unità d’Italia. Per queste terre transitò intorno alla fine del Settecento Wolfgang Goethe provando grandi emozioni dinanzi a natura e paesaggi incantati. Un’immensa radura che fu per lunghi decenni un fertilissimo granaio. Essa offre brani di pace silente e visioni d’incanto il tutto arricchito a distanza dalla massiccia mole dell’Etna. Per assicurare l’irrigazione degli agrumeti di parte dell’Ennese e della piana di Catania, oltre che per alimentare una centrale idroelettrica, Regione e Stato decisero di realizzare un bacino che ancora oggi è fra i più estesi d’Europa.
Ci sono voluti quasi dieci anni per completare la costruzione di questo vero e proprio lago denominato Pozzillo la cui lunga striscia argentea somiglia ad una elegante cravatta e la cui vista quasi nobilita i caratteri di un pezzo di Sicilia probabilmente sconosciuta ancora a molti. Dalla fusione delle contrade Cangemi, Prato e Buterno è stata come ricavata un’area che si estende per circa quindici chilometri in cui è sorto un bacino imbrifero di rimarchevole portata. E ciò quasi a voler incentivare la caratteristica vocazione della provincia di Enna definita la “provincia dei laghi” per via del progressivo sorgere di ben cinque potenti serbatoi mirati a irrigare le arse campagne isolane.
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