Il Palazzo venne completato e consegnato il 26 gennaio del 1632 ad opera dell’architetto Giovanni Vermexio. Il lavoro gli fu commissionato dal governo della città per sostituire l’antica sede della Camera Reginale di Siracusa. A questo scopo l’edificio divenne quindi palazzo del Governo della città rimanendolo fino ai giorni nostri come attuale sede degli uffici del Municipio.
L’edificio si divide stilisticamente in due ordini: l’inferiore rinascimentale e il superiore barocco. Ad ogni modo, la struttura fu sconvolta alla realizzazione dell’attico destinato ad ospitare i locali dell’ufficio tecnico.
Intorno gli anni ’60 ad esso fu accorpato il nuovo fabbricato atto ad ampliare gli uffici del municipio, comportando la demolizione dell’antica chiesa di S. Sebastiano e la sede della Biblioteca dell’Arcivescovado, fondata dal Vescovo nel lontano 1780.
La volontà dell’architetto fu di fondere lo sfarzo spagnolo con le civiltà passate che avevano retto Siracusa; il palazzo si presenta così con timpani nei balconi, cornici spezzate e sporgenti, nicchie e capitelli ornati di conchiglie e maschere. In particolare, le nicchie vuote dovevano ospitare, secondo il progetto originale , delle statue di marmo raffiguranti i re di Spagna. Esse furono in effetti commissionate a Gregorio Tedeschi ma, a causa della sua morte prematura, riuscì a portare a compimento solo la grande aquila a due teste coronate (simbolo dell’impero spagnolo). La statua in questione sovrasta ancora oggi il balcone centrale.
I sotterranei del palazzo invece hanno restituito i resti di un primitivo tempio in stile ionico la cui dedica rimane tuttora ignota ma che fu probabilmente un Athenaion. Esso rappresenta un raro esempio di ordine ionico ad oggi ancora ben conservato risalente alla seconda metà del VI secolo. Sono superstiti i frammenti di un enorme capitello e la parte inferiore di una colonna anche se, secondo le ricerche di Luigi Bernabò Brea, il tempio in realtà probabilmente non fu mai portato a termine.
Vermexio, a causa della sua rara magrezza ed altezza veniva chiamato dalla gente “scuppiuni”, per questo scolpì nell’angolo sinistro del palazzo un minuscolo geco che lasciò come firma.
Settembre, 2023
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August 26,2019
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