A Catania in piazza Giovanni XXIII si trova un’incantevole fontana raffigurante il noto “Ratto di Proserpina”, conosciuta anche come Fontana di Proserpina.
Fu realizzata da Giulio Moschetti nel 1904 e l’incarico gli venne commissionato per accrescere il prestigio artistico della ferrovia attiva dal 1867.
La vicenda narra che Proserpina, figlia della dea Cerere, fosse una fanciulla di rara bellezza che un giorno, mentre raccoglieva dei fiori sulle sponde del lago di Pergusa sito nei pressi di Enna, venne vista da Plutone il dio degli inferi il quale la afferrò lasciandola senza scampo.
Malgrado Proserpina avesse tentato di opporre resistenza Plutone egli la trascinò tra urla fin giù, nel regno dei morti. Il grido d’aiuto di Proserpina giunse però alla madre, che non esitò a mettersi subito alla ricerca della propria figlia. Dopo un lungo vagare di ben nove giorni in giro per la Grecia, venne a conoscenza da Elio che sua figlia fosse stata rapita proprio dal dio Plutone.
Cerere, divinità legata alla maternità e fertilità della terra, per la rabbia, alterò gli equilibri della natura e in breve tempo le risorse vitali sulla Terra cominciarono ad diminuire. Questo provocò innumerevoli carestie, condannando migliaia di uomini alla fame e alla morte.
Giove, preoccupato delle sorti dell’umanità, impose a Plutone di liberare Proserpina. Nonostante questo però si arrivò solo al compromesso per cui Proserpina sei mesi sarebbe stata con la madre e altrettanti mesi con Plutone.
La storia venne così impressa nel cemento da Moschetti: le braccia di Plutone che afferrano con forza i fianchi della fanciulla indifesa, che affranta si dimena caricando la scena di intensità. Ai piedi delle statue notiamo delle sirene e quattro cavalli marini che si innalzano verso i due protagonisti.
La grande vasca è caratterizzata da una forma irregolare ed una serie di sporgenze dal quale spuntano zampilli di acqua.
Settembre, 2023
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August 26,2019
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