Collesano è un piccolo borgo del versante settentrionale delle Madonie, nella provincia di Palermo. Possiede poco meno di quattromila abitanti ed è situato proprio sotto il massiccio della Poggio Grotta del Signore, sul quale restano le rovine di un insediamento islamico.
Situato a circa 70 chilometri dal capoluogo, è facilmente raggiungibile percorrendo l’autostrada A-19, la Palermo – Catania, prendendo l’uscita Buonofornello e imboccando la statale 113 fino al bivio “Roccella Cefalù”. Da questo tratto in poi, si percorre la strada provinciale 9 per circa 13 chilometri prima di giungere il centro abitato di origine pre-ellenica.
Fu durante il periodo normanno che Collesano diventò un centro nevralgico, quando Adelasia, la nipote di Ruggero II lo trasformò in un centro feudale importantissimo. Anche durante la reggenza della famiglia dei Ventimiglia la sua importanza rimase inalterata: basti pensare che divenne addirittura sede di un’Accademia letteraria. Siamo nel 1600, da questo momento in poi il piccolo borgo accumulerà un ingente patrimonio artistico, come la produzione del cotto e della ceramica.
Inizialmente la cittadina era divisa in quattro quartieri, stabiliti in base all’aspetto morfologico dei rilievi e al passaggio dei torrenti che ne hanno direzionato l’espansione.
Le chiese rappresentano certamente un punto focale del patrimonio architettonico del luogo. La Basilica di San Pietro, consacrata nel 1548, è importante anche per le opere in essa contenuta. Ciò che rimane oggi è sicuramente il portale in stile gotico, la Torre di guardia, gli affreschi della storia di Pietro e Paolo dell’artista Gaspare Cazzano (conosciuto come lo Zoppo di Ganci), la tela di Santa Rosalia di Pietro Novelli, la Pietà di Picchinelli, una tela di Bazzano e un ciborio marmoreo del Gagini.
La Chiesa di S. M. di Gesù del XVII sec., in cui vedere la Madonna col bambino di Carlo D’Aprile e un crocifisso di legno di Pintorno da Petralia. Nell’antico monastero esiste ancora un chiostro settecentesco. All’interno della Chiesa di Santa Maria la vecchia, invece, è custodita un’opera del Gagini che raffigura la Vergine. È possibile ammirare la statua della “Madonna col Bambino “di Carlo D’Aprile e un Crocifisso ligneo di Fra’ Umile Pintorno da Petralia.
Il Castello normanno invece è soltanto un cumulo di ruderi, a causa del tragico terremoto del 1693 e sembrerebbe attualmente in fase di recupero.
I turisti potranno divertirsi molto a gustare le prelibatezze del luogo, grazie alle numerose feste tradizionali come la Cerca del Venerdì Santo, la festa di Maria SS. dei Miracoli (Patrona del borgo), che si festeggia il 26 giugno di ogni anno. A questa segue, il giovedì Santo, un allestimento delle chiese per i sepolcri, con lavanda dei piedi.
Tra i piatti principali abbiamo la ghiotta, tutù e catalani e i pizzi cu l’ovu.
Un’altra importante manifestazione è quella delle “morti e passioni” a cui partecipano tutte le confraternite del luogo.
Esistono altre specialità gastronomiche, che comprendono miele, dolci con ricotta, cucciddati, il “Miscumfu” e i dolci di Natale.
Anche il Carnevale rappresenta una delle feste folkloristiche di maggior impatto, alcune maschere animano delle bellissime feste danzanti.
Settembre, 2023
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