Sul rudere di una torre araba, tra il 1070 ed il 1074, per volontà del conte Ruggero il Normanno, venne costruita una struttura a scopo difensivo alta 21 metri. Parte del castello si trova ancora perfettamente conservato, come la merlatura della terrazza, oppure le finestre ad arco a sesto acuto e a tutto sesto della prima delle tre elevazioni. Il piano terra era adibito ad alloggio militare e alla raccolta dell’acqua piovana raccolta nella cisterna appositamente costruita.
Il primo piano invece era destinato al comandante della guarnigione per il suo personale uso e alloggio. Sul secondo piano troviamo un arco a sesto acuto.
Dopo soltanto vent’anni dalla sua costruzione, il castello normanno di Motta Sant’Anastasia venne concesso all’appena costituita diocesi di Catania, la quale ne mantenne il possesso fino alla fine del XIII secolo.
Dal XIV secolo il Castello venne posseduto per 19 anni dal conte Enrico il Rosso di Aidone (1355-1374), per poi passare a Rinaldo Perollo; poi nel 1408 acquistato da Sancho Ruiz de Lihorja prima di diventare possesso di re Alfonso D’Aragona. Fu Aloisio Sanchez, infine, ad acquistare il territorio di Motta Sant’Anastasia all’inizio del 1500 per poi cederlo al conte di Adernò Antonio Moncada che ne restò proprietario con i suoi discendenti per i successivi 400 anni, finché non venne in ultimo acquistato dal Comune di Motta sant’Anastasia.
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Dicembre, 2023
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August 26,2019
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