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Castello Normanno di Adrano

Il castello fu eretto nell’XI secolo sotto il Conte Ruggero I di Sicilia con scopo di controllo e difesa della valle del Simeto sopra i ruderi di una torre saracena. A seguito del dominio normanno la proprietà passò di mano in mano ad illustri dinastie siciliane tra le quali i Moncada, i Peralta, gli Sclafani, dal 1754 i Conti Alvarez di Toledo fino al 1797, quando ne prese possesso il principe Luigi Moncada Ventimiglia Aragona e rimase di proprietà dei Moncada Ventimiglia poi fino al 1920.

Il terremoto del 1600 fece crollare tutti i soffitti in legno ed il castello fu abbandonato alle intemperie che, col passare del tempo, ne deteriorarono vistosamente l’interno dei saloni; tuttavia nel corso dei secoli avendo subìto castello cambi di destinazione d’uso, passò da dimora di nobili famiglie aragonesi, a sede di un carcere finché infine, nel 1958, venne istituito il Museo Archeologico “Saro Franco” e la fortificazione fu restaurata tornando fruibile ai cittadini.

Il castello ha la forma di un parallelepipedo compatto con base rettangolare e un’altezza di 33 metri rinforzato agli spigoli con contrafforti angolari in pietra lavica. Le mura hanno uno spessore che varia dai 2,3 ai 2,6 metri e ospitano le scale strette che collegano i 4 piani del castello, su ognuno dei quali oggi sono dedicate delle specifiche esposizioni. Sul piano terra troviamo reperti preistorici, tra cui vi sono esposti vasi e strumenti di pietra e di osso dell’età neolitica e della prima età dei metalli e le urne vascolari dell’età del bronzo antico, ritrovate all’interno delle grotte di scorrimento lavico del Parco dell’Etna. Nel salone del primo piano, prosegue l’esposizione dei materiali preistorici con oggetti che vanno dall’età del bronzo antico, al medio e a quello finale. Il secondo piano del Castello è invece dedicato ai reperti di età storica. Da segnalare la “divinità sicula” del ponte Primosole della prima metà del V secolo a.C.. Nel secondo salone invece sono esposte le collezioni provenienti dal centro di “Adranon”, l’antica città fondata da Dionigi di Siracusa intorno al 400 a.C. sui cui resti è sorta la moderna città di Adrano: vasi vascolari, statuette di terracotta rappresentanti divinità e utensili di uso quotidiano.

Sempre al primo piano si ammira la Cappella del Castello, all’interno della quale sono ospitate delle collezioni numismatiche.

Sono presenti infine la pinacoteca “Sangiorgio Gualtieri”, collezioni etno-antropologiche, raccolte librarie, insieme al pregevole fondo Imbarrato e un prezioso archivio storico.

 

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  • Selenia Torrisi
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