Castello Manfredi Maletto

Il castello Manfredi Maletto fu costruito per volere del conte Manfredi Maletta nel 1263. Il conte decise di fortificare una preesistente Torre, detta “del Fano”, e di edificare la cinta muraria al fine di difendere sia la città di Randazzo che la strada interna che collegava Messina con Palermo.

Alla fine del XIII secolo il castello, per un breve periodo, passò alla proprietà degli angioini prima di tornare in mano allo stesso Manfredi Maletta; fu il conte successivamente a cederlo agli Homodei di Randazzo e poi a concederlo a Ruggero Spadafora (barone di Roccella e Giustiziere del Valdemone). Fu proprio Spadafora a fortificarlo ulteriormente. Tra il 1330 ed il 1337 egli costruì una seconda cinta muraria al fine di trasformare il castello nella propria dimora.

Nel 1344 Francesco Homodeo di Randazzo acquistò il feudo di Maletto, che poi suo figlio Simone vendette assieme al castello a Rinaldo Spadafora (fratello di Ruggero), nel 1386. Entrambi restarono possedimenti della famiglia fino al 1812, cioè fino all’abolizione del feudalesimo in Sicilia.

Nel 1420 Ruggerotto Spadafora (figlio di Rinaldo) ottenne da re Alfonso d’Aragona sia la licenza di popolare il luogo con gente di ogni religione, che la giurisdizione civile e penale del territorio (ossia il “mero e misto imperio”).
Verso il 1500 il castello smise di essere la dimora dei signori Spadafora. Con lo sviluppo del centro urbano infatti, venne costruito un palazzo baronale da cui decisero di dirigere direttamente l’amministrazione del feudo e della popolazione.

Il castello rimase così intatto, o almeno in buone condizioni, fino al terremoto del 1693, quando al crollo della Torre del Fano venne totalmente abbandonato.
Ad oggi lo stato del castello si presenta come un rudere posizionato su una cresta di rocce con gravi problemi di stabilità. Questi, si sono cercati di risolvere nel 2008 con chiodature trasversali metalliche al fine di consolidarne la parte rocciosa.