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Il Castello di Donnafugata, fu edificato sulla vecchia struttura di una torre duecentesca dal Senatore del Regno Corrado Arezzo. Il barone ne fece ingrandire la struttura iniziale che divenne una vera e propria dimora gentilizia e lo trasformò in uno dei centri più importanti della zona di vita mondana dell’età umbertina.

Il nome Donnafugata deriva dall’arabo “Ain-jafat” e significa “Fonte di salute”. Una leggenda narra di una donna che prigioniera nel Castello riuscì a scappare. Si tratterebbe della regina Bianca di Navarra che venne rinchiusa, dal perfido conte Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, in una stanza dalla quale riuscì a fuggire attraverso le gallerie che conducevano nella campagna che circondava il palazzo. Da qui il nome dialettale “Ronnafugata”, cioè “donna fuggita”.

Abile stratega, il Conte Berardo Cabrera era temuto persino dai sovrani di Palermo che non fecero nulla per ridimensionare il suo potere. Entrato nella leggenda divenne oggetto di una serie di storie popolari. Si diceva, ad esempio, che nascondesse un tesoro consistente in una capra tutta d’oro, la quale sarebbe saltata fuori dal luogo in cui era nascosta dopo un complicato incantesimo. Si raccontava inoltre, che facesse fare una brutta fine a tutti coloro che lo ostacolavano e soprattutto ai suoi nemici.

L’edificio occupa un’area di circa 2500 metri quadrati  e si snoda in circa 122 stanze. L’ingresso è costituito da un ampio cortile di campagna fiancheggiato da due file di casette. Attraversandolo è possibile scorgere lafacciata gotica orlata di merli al di sotto dei quali si trova un’elegante galleria con coppie di colonnine ricche di capitelli. Due modeste torrette circolari completano la prospettiva.

L’interno è assolutamente pregevole ed insieme a tutto il contesto architettonico ha stimolato la fantasia di numerosi scrittori e registi. Leggendario è anche il legame che si è creato tra il castello e il capolavoro cinematografico “Il Gattopardo”.

Al Piano nobile si accede mediante uno scalone. Questo ospita il Salone degli Stemmi alle cui pareti sono dipinti i simboli delle famiglie più potenti di Sicilia. Splendidi affreschi sono presenti nel Salone degli specchi, nelle Sale del Biliardo e della Musica e nella stanza da letto nella quale sarebbe stata rinchiusa la principessa Bianca di Navarra.

ll parco del Castello è caratterizzato da maestosi ficus e piante esotiche, statue, fontane, stemmi araldici, vasi di terracotta provenienti da Caltagirone, sedili in pietra, grotte artificiali e la cupola sul cui soffitto è disegnato il firmamento. Bellissimo il “Pirdituri” cioè labirinto in pietra e la coffee house in stile neoclassico in cui i nobili erano soliti consumare i loro rinfreschi.

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