Caltagirone è una città in provincia di Catania di circa 39 mila abitanti che sorge a 611 metri su un rilievo dei Monti Erei.
Famosa grazie agli arabi che importarono la ceramica, le sue origini sono ancora più antiche: sono state ritrovate tantissime monete sia greche che sicule e testimonianze monumentali delle necropoli addirittura preistoriche. Come in altre città anche qui si sono succedute numerose dominazioni, sebbene di alcune i reperti siano davvero rari: parliamo del periodo romani, bizantino e saraceno.
A questo proposito, apriamo una parentesi sull’aiuto che la Repubblica marinara di Genova diede per poter liberare la città da questi ultimi. Sarebbe esattamente questo il motivo per il quale lo stemma di Caltagirone avrebbe adottato l’aggiunta di un osso di gigante stretto tra gli artigli dell’aquila e lo scudo crociato rosso in campo bianco, sostenuto da due grifoni; i Genovesi invece innalzarono un tempio al proprio Patrono S. Giorgio proprio in cima all’altura della città. Questo accadeva nel 1030.
I musulmani tornarono nuovamente a dominare la città, finché nel 1090 venne definitivamente liberata da Ruggero il Normanno.
Dopo i Normanni, la città subì la dominazione degli Svevi e poi degli Angioini (cacciati dall’isola in seguito ai Vespri Siciliani).
Il barone Gualtiero di Caltagirone durante i vespri si batté in modo estenuante per l’indipendenza siciliana, al punto tale che Pietro D’Aragona avendolo scoperto ed arrestato con altri congiurati, lo decapitò il 22 maggio 1283 nel Piano di San Giuliano, oggi Piazza Umberto.
Caltagirone nei secoli seguenti divenne epicentro di visite illustri. L’Infante Giacomo I d’Aragona la visitò per ben due volte, come Federico III.
Purtroppo nel 1542 un terremoto sconvolse la città, mai come il tremendo terremoto del 1693 che arrecò gravissimi danni e distrusse molti edifici.
Al momento della ricostruzione Caltagirone mantenne il suo impianto tardo rinascimentale rappresentato dalla crux viarum, costituita verticalmente dalla Scala Santa Maria del Monte e dal Corso, e orizzontalmente dalle vie di S. Giorgio e di San Giacomo.
Dopo la ricostruzione la città assiste alla nascita di un’edilizia moderna e lussuosa contrapposti a quartieri periferici e molto poveri. Viene per questo costruito il Giardino pubblico Vittorio Emanuele II su un progetto firmato da Giovan Battista Filippo Basile.
Dal’700 al ‘900 la città ebbe un ruolo politico, sociale e culturale. A tal proposito menzioniamo il Museo Civico al Carcere borbonico, il Museo d’Arte Contemporanea all’Ospedale delle Donne, il Museo delle Ville Storiche Caltagironesi e Siciliane a Villa Patti e il Museo Internazionale del Presepe “Collezione Luigi Colaleo” all’ex Scuola Elementare S. Luigi, il Museo Naturalistico presso la Frazione di Santo Pietro e il Museo Hoffman. Il Museo Regionale della Ceramica è l’unico presente in Sicilia.
Oggi Caltagirone è principalmente conosciuta per i suoi preziosi oggetti di ceramica con cui viene fatto veramente di tutto e la sua bellissima scalinata.
Vengono svolte tantissime manifestazioni sia religiose che non tra cui la Pasqua e la tradizionale “Passione di Cristo”; poi c’è “La Scala Infiorata” che viene allestita a maggio su cui viene prodotto con i fiori un disegno gigante che prende tutti i 142 gradini. La Festa del Santo Patrono San Giacomo che è il 25 luglio, con la tradizionale Scala Illuminata ”Luminaria”. Essa si realizza disponendo sulla Scala Santa Maria del Monte 4.000 coppi a forma di cilindro di carta colorata con lucerne ad olio. A Natale invece tutto si concentra sul presepe di terracotta.
Settembre, 2023
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