Per la città di Catania la fiera dei morti è uno degli eventi più importanti e più attesi dell’anno, dopo la festa di S. Agata. Un misto di luci, colori e folklore dove si riversano sempre migliaia di persone da tutte le parti della Sicilia.
“Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciriddu si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto” – da Racconti quotidiani di Andrea Camilleri.
La tradizione della fiera dei morti catanese esiste già da 78 anni e col passare del tempo è cresciuta moltissimo. Quest’anno gli stand aperti al pubblico saranno 220 e l’affluenza prevista nel grande parcheggio di Fontanarossa (luogo dove si svolgerà la fiera) è di oltre 60 mila persone.
L’idea della fiera è tipica della cultura catanese e viene fuori dalla necessità dei cittadini di avere un posto dove poter acquistare i regali per la festa di Tutti i Santi.
Come nasce la fiera dei morti?
Secondo la tradizione tipica siciliana nella notte tra l’1 e il 2 Novembre, le anime dei defunti vanno a fare visita ai loro cari portando in dono ai bambini regali e dolciumi.
“Gli odierni settantenni, (come racconta il catanese Mimmo Rapisarda nel suo Blog) si ricorderanno certamente della fiera a Piazza Vittorio Emanuele, conosciuta da tutti come “a chiazza de motti” proprio perché lì, si vendevano di notte i giocattoli per i bambini.”
La “festa de motti” come si dice a Catania, a differenza del culto di Halloween (che nasce da una leggenda irlandese arrivata negli Stati Uniti e diffusasi con la globalizzazione), assume un significato simbolico molto romantico e profondo.
Proprio per questo, anche se la popolarità del tipico “dolcetto o scherzetto” ha raggiunto e contagiato in parte anche la Sicilia, la tradizione della festa dei morti è stata mantenuta dai Siciliani, che hanno ideato una serie di iniziative per tutelare la tradizione.
Per esempio quest’anno si terrà la prima edizione di “Notte di Zucchero” ideata da Giusy Cataldo e patrocinata dal Comune di Catania, dall’Università di Catania e realizzata sostegno del Teatro Machiavelli, FilFest, Libò, Zammù TV e CityMap.
Un progetto fatto di laboratori, attività di reading, artisti di strada, video contribuiti ed attività teatrali, che hanno l’obiettivo di diffondere e rinnovare lo spirito della tradizione siciliana della festa dei defunti.
Quali sono i dolci tipici della festa dei morti in Sicilia?
Catania, come tutta la Sicilia, è la terra del cibo buono e del culto del mangiar bene, per chiunque venga a farci visita è molto difficile restare delusi. Quindi come da tradizione non poteva mancare l’occasione di preparare dei dolci tipici per la festa di Tutti i Santi.
Lasciatevi tentare dalle golosità del momento e assaggiate:
- Le ossa di morto, un dolce molto duro da masticare, fatto con farina e zucchero.
- Le rame di Napoli, un dolce catanese dal cuore morbido ricoperto di cacao, le cui origini risalgono al Regno delle due Sicilie.
- Gli nzuddi! I dolci tipici della tradizione catanese, inventati dalle suore vincenziane di Catania, a base di mandorle arance e cannella preparati apposta ogni anno solo per la festa dei morti.
Quindi se vi trovate a Visitare Catania dal 27 Ottobre al 4 Novembre ricordatevi di fare un salto alla fiera dei morti per assaporare quel che resta della magia lontana di una tradizione tutta siciliana!