Cosa c’è nascosto dentro piccoli cristalli di ghiaccio?
Le origini della “granita” risalgono alla dominazione araba della Sicilia, i nomadi del deserto portavano con sé il sorbetto: una bevanda rinfrescante a base di frutti e petali di fiori. Molti aristocratici a Messina, ereditarono questa ricetta e usarono la neve dell’Etna o delle montagne vicine per la preparazione. Per preservare questo candido dono, lo tenevano all’interno di grandi caverne naturali durante l’inverno e, con l’arrivo dell’estate, graffiavano la formazione di ghiaccio e lo coprivano con sciroppi di frutta e fiori.
Il consumo crescente ha portato a vari miglioramenti, come l’invenzione del “pozzetto”, uno strumento di lavoro costituito da una cavità riempita di neve mista a sale marino, utilizzata per refrigerare il cibo grazie alla formazione di cristalli di ghiaccio.
Molto intelligente, non è vero?
Dal pozzetto alla macchina per il gelato è solo un breve passo!
Ma fai attenzione alla contraffazione perché la Granita fatta a Catania è “n’àutra cosa” (tutta un’altra cosa). Il segreto risiede nella sua cremosità e consistenza “fuori dal comune” e, perché no, nel perfetto abbinamento con la “BRIOSCIA”, un croissant profumato di solito servito con. Fallo in ogni momento della giornata: a colazione per un gustoso risveglio; a pranzo per una breve pausa; a cena per una dolce buonanotte.
Ogni granita ha il suo colore tipico, evidenziato dagli ingredienti regionali come il gelso, la mandorla, il pistacchio di Bronte e le fragole di Maletto.
Ora tocca a te, ti suggeriamo di provarli tutti, fai la tua scelta!
8 Posti dove assaggiare la Granita Catanese:
- Bar la Timpa – Santa Maria La Scala
- Bar Musumeci – Randazzo
- Bar Alecci – Gravina di Catania
- Zzu Orazio e la lapa (Zzu Araziu cca lapa) – Acitrezza
- Caffè Solaire – Acitrezza
- Savia – Catania centro
- Caffè Cipriani – Acireale
- Bar Kennedy – Acireale