La Sicilia è nota per l’arte antica e barocca ma anche in merito al contemporaneo l’isola ha molto da offire: benvenuti alla Fiumara d’Arte.
La Fiumara d’Arte è un percorso culturale e artistico fatto di storia che ha preso il posto di un antico fiume che un tempo scorreva tra i monti Nebrodi per ventuno chilometri fino all’antica Halesa.
Oggi tantissimi turisti si trovano a percorrere le strade della costa siciliana alla ricerca dei diversi monumenti sparsi nei pressi del Castel di Tusa ad un duplice scopo: arricchire se stessi e aggiungere la loro storia ad un luogo che ha già la sua.
La storia della Fiumara d’Arte
L’idea di “Fiumara d’Arte” nasce nel 1982 quando Antonio Presti, scosso dalla morte del padre, pensa di dedicargli un monumento e si rivolge allo scultore Pietro Consagra. Non intende farne un fatto privato, ma piuttosto un museo a cielo aperto che potesse creare un tutt’uno tra la memoria, l’arte e la bellezza dei luoghi nei pressi di Cefalù e Castel di Tusa, in Sicilia.
La realizzazione della Fiumara però non è facile, nel 1989 l’inaugurazione del progetto complessivo coincide con la sua stessa interruzione. Furono numerosi, infatti, i provvedimenti presi nei confronti dei monumenti la cui motivazione era l’occupazione di demanio marittimo e abusivismo edilizio. Contro le opere della Fiumara vennero avviati cinque procedimenti giudiziari che segnarono inizio di una intricata vicenda processuale che ne blocca di fatto il completamento.
Negli anni si susseguirono richieste di demolizione e multe salatissime, fino al 23 febbraio del 1994, quando la Corte di Cassazione chiuse la vicenda annullando l’ordine di demolizione, i provvedimenti della Corte d’Appello e le richieste della Procura di Messina. Finalmente si potè festeggiare l’apertura di otto nuove stanze d’artista.
Nonostante questo, a quanto pare, nessuno prende atto dell’esistenza di un complesso di tale valore. La Regione, la Provincia ed i Comuni non prendono atto della sua esistenza e non accettano il dono. L’opera rimane orfana ed in balia del degrado fino al 2007. Dopo 25 anni di storia della Fiumara d’Arte, comincia la storia “istituzionale” di Fiumara, le sculture, in quanto facenti parte di una collezione, acquisiscono finalmente il diritto alla tutela e al restauro per bloccare il degrado di tutte le opere, ripristinarne la fruibilità e la leggibilità ma soprattutto il rapporto-dialogo tra opera e fruitore, in realtà mai interrotto.
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Le sculture
Le opere della Fiumara sono attualmente 9:
- la Piramide del 38° Parallelo di Mauro Staccioli
- La Materia poteva non esserci di Pietro Consagra
- Una curva gettata alle spalle del tempo di Paolo Schiavocampo
- Monumento per un poeta morto – conosciuto come Finestra sul mare – di Tano Festa
- Stanza di barca d’oro di Hidetoshi Nagasawa
- Energia mediterranea di Antonio Di Palma
- Labirinto di Arianna di Italo Lanfredini
- Arethusa di Pietro Dorazio e Graziano Marini
- Il muro della vita
In merito a quest’ultimo è difficile individuare un unico artista, in quanto numerosi ceramisti nazionali e internazionali si sono confrontati con un vecchio muro della strada provinciale Castel di Lucio-Mistretta, trattandolo con poesia ed amore e inserendo sul cemento elementi in terracotta che lo rendessero bellissimo e unico nel suo genere.
Ogni opera rimanda al concetto di immortalità e al rapporto uomo-ambiente attraverso la razionalità delle loro concezioni.
L’itinerario per visionarle tutte può essere compiuto solo in auto a causa delle forti pendenze che portano da un monumento all’altro ed è della durata di circa mezza giornata, in base ai tempi e alle soste previste.
Non c’è un criterio o un ordine progressivo eccetto la comodità nel raggiungere le opere nel minor tempo possibile. Alcune opere si trovano a poca distanza dalla strada o da un luogo di corsa ma non sempre ne viene garantita l’indicazione esatta, per questo sarebbe più utile localizzare con precisioni i punti esatti sulle mappe prima di iniziare.
Non è semplice trovarli tutti, ma una volta esserci riusciti lo spettacolo è meraviglioso.