Se visiti la città Barocca di Catania, percorrere la litoranea verso nord per vedere la Riviera dei Ciclopi sarà la prosecuzione naturale del tuo viaggio.
A pochissimi chilometri da Catania (circa 7), inizia uno dei posti in cui sono i miti a definire i luoghi: la cosiddetta Riviera dei Ciclopi, in cui il blu profondo, si fonde con un cielo quasi sempre azzurro.

Miti e leggende

La Riviera prende il suo nome dal mito dei Ciclopi (detti anche Giganti) che a detta del popolo greco i greci abitassero la zona, dedicandosi alla pastorizia oltre che alla lavorazione del ferro (realizzando i fulmini per il re dell’Olimpo Zeus). Passeggiando per strada oppure aprendo Google maps ti sarai res* conto che nella zona limitrofa a Catania tantissimi posti si chiamino con dei nomi che possiedono tutti il prefisso “ACI”.

Il pastorello ACI del mito locale venne ucciso per gelosia dal ciclope Polifemo che era furioso a causa del suo profondo amore corrisposto nei confronti della ninfa Galatea. Si narra che il sangue dell’innamorato Aci venne trasformato con un atto di pietà in un fiume che scorre ancora oggi sotterraneo, per gettarsi nel mare al fine di permettere ad Aci un abbraccio eterno con la sua innamorata.

I tre luoghi che ne fanno da cornice

Il primo comune della Riviera dei Ciclopi è Aci Castello: un piccolo borgo marinaro in cui il Castello svevo-normanno, o meglio, quello che ne resta, si erge a simbolo del luogo su una roccia a strapiombo sul mare. Esso fu costruito nel VII d.c. su una roccia lavica. Dopo l’anno mille fu conquistato dai re Normanni e seguì le vicende storiche del suo territorio, oltre che le conseguenze dei vari terremoti.

Oggi ciò che ne resta è la torre quadrangolare al centro della struttura, dove oggi sorge il Museo Civico e il piccolo giardino botanico con piante grasse provenienti da tutto il mondo. La bellissima vista del mare e dei Faraglioni di Aci Trezza e il meraviglioso panorama rappresenta una delle mete più preziose e imprescindibili prima di riprendere la strada verso il secondo borghetto della Riviera.

ACI TREZZA è notoriamente il paese dei Malavoglia di Giovanni Verga, che attrae in tutti i periodi dell’anno turisti da ogni luogo proprio grazie alla leggenda del ciclope Polifemo. Egli, si dice, scagliò dei massi contro Ulisse che lo aveva appena accecato.
Il mito ha così dato un senso a questi stupendi Faraglioni i quali in realtà, assieme all’Isola di Lachea, fanno parte di una Riserva Naturale protetta per la fauna marina e i fondali.
Se desideri visitarla, potrai recarti al porticciolo e con la barca di un pescatore farti “traghettare” in pochissimi minuti. Il costo è davvero bassissimo e l’esperienza merita davvero.

L’ultimo tratto della Riviera dei Ciclopi passa per ACIREALE. Famosissima per il Carnevale di Acireale, è preziosa anche per per Piazza Duomo e tutte le sue chiese barocche. Il Duomo dedicato all’Annunziata e a Santa Venera (il cui interno possiede un dettaglio della meridiana del lontano 1843) e la Basilica dei Santi Pietro e Paolo.
Il lungo Corso “Vittorio Emanuele” è costellato da bei palazzi e dalla la Basilica di San Sebastiano, la quale è un’altra testimonianza del barocco locale.