Il borgo rurale di Castellana Sicula si trova alle porte delle Alte Madonie, in provincia di Palermo.
Viene eretta tra il ‘600 e ‘700 come borgo agricolo di fondazione feudale col nome di Gemma, una nobile donna appartenente alla famiglia spagnola dei Castellana nonché sposa del duca di Ferrandina (feudatario del luogo). La prima costruzione in assoluto fu una palazzina a forma di castello chiamata ancora oggi “Casina Rossi”, la quale veniva utilizzata dal proprietario Abate Andrea Figlia, prevalentemente per i propri soggiorni estivi.
Situata a 765 metri sopra il livello del mare, essa dista dal capoluogo di circa 90 km; questo piccolo paese rappresenta un centro di richiamo per numerosi artisti sia italiani che stranieri, che hanno affrescato e dipinto i muri ad angolo delle case, creando una sorta di confronto perenne (fatto che l’ha fatta denominare “Città dei murales” già a partire dal 1994).
Tuttavia, castellana Sicula possiede anche tesori archeologici. In contrada Muratore, oltre a una villa romana di età imperiale, esiste una necropoli con tre ipogei scavati nella roccia, il più grande dei quali si trova all’interno del Museo Civico.
Castellana è circondata da campi coltivati, frutteti, oliveti e vigneti che si diramano verso sud, passando per le masserie di Donalegge e Xireni, fino a toccare borghi o antichi insediamenti rurali come Tudia, Tudiotta e Vicaretto.
I numerosi pascoli sono costellati da abbeveratoi e sono attraversati da trazzere e stradine rurali bellissime da attraversare se si vuole godere di un panorama suggestivo. Sono presenti i boschi: la faggeta, da quota 1400 in su, e il castagneto tra i 1200 e i 1400 mt.
Originariamente sembra che i nuclei abitativi fossero ben sei: Castellana Sicula, Rione Calcarelli, Rione Frazzucchi, Rione ospizio, Rione Sciocca, Rione Sciafè.
Si pensi al fatto che fino a metà del ‘900 questo piccolo borgo abbia rappresentato semplicemente una piccola frazione del Comune di Petralia Sottana (le prime elezioni avvennero a fine del 1948).
Castellana Sicula è il primo centro abitato che si incontra lungo la ss 120, strada statale che collega l’Etna alle Madonie. Completato il tratto della statale che sale fino a quota mille si arriva all’ingresso del paese da cui parte, a sinistra, un largo viale che attraversa la frazione di Calcarelli; al viale segue una stradina di montagna per Catalani e Nociazzi che giunge a Piano mulino (a quota 1200), dove si potrà visitare un mulino ad acqua restaurato e un’area attrezzata fruibile.
Presso il Punto – informazione del Parco in cui vi sono carte, brochures, opuscoli, utili collegamenti in rete per informazioni e prenotazioni, il personale preposto è pronto ad aiutare i visitatori ad ottenere il massimo dalla visita del luogo. C’è anche una biblioteca che possiede un reparto “Info-natura”, con volumi sul Parco delle Madonie, riviste e prodotti multimediali di interesse ambientale.
Passeggiando ci si rende presto conto che non manchi nulla, dalle strutture ricettive, alle aziende agricole, i punti ristoro e addirittura le strutture polisportive.
September, 2023
Friday
August 26,2019
Awesome Job!
We have received your appointment and will send you a confirmation to your provided email upon approval.